Sabato 13 e domenica 14 ottobre, al Teatro San Ferdinando di Napoli, il regista Mario Martone, con la collaborazione di Renato Carpentieri in veste di attore protagonista, ha presentato: “Falstaff. Un laboratorio napoletano”.
Il laboratorio-spettacolo, inserito nell’ambito del “Prologo” di “Teatro Festival Italia” (la rassegna affidata alla Città di Napoli dal Ministero dei Beni Culturali), è stato realizzato grazie all’impegno e alla sinergia di attori registi e tecnici di esperienza e provenienza diverse.
Detto laboratorio, infatti, ha interessato, oltre al succitato Renato Carpentieri, numerosi altri artisti tra i quali Anna Redi, Raffaele di Florio, Alberto Ferraro; ed ha coinvolto un gruppo di giovani attori, nonché alcuni ragazzi provenienti dall’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida.
La drammaturgia, tratta da testi di W. Shakespeare (Riccardo II, Enrico IV ed Enrico V), su adattamento di Enzo Moscato, alterna lingua italiana e vernacolo, fondendo dramma storico (dalle sfumature poetiche) e dinamiche contemporanee (dall’impatto più drammatico e dai toni meno romantici). Se da un lato tale scelta può apparire una soluzione di comodo, dall’altro essa accentua la contrapposizione, voluta dallo stesso Shakespeare, di due mondi che si trovano agli antipodi: quello aristocratico del giovane Hal e quello disilluso di Falstaff e dei “favoriti dalla Luna”.
L’evento, dagli interessanti risvolti sociali, ha suscitato viva partecipazione del pubblico che è accorso numeroso.
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